La ricerca da tempo evidenzia l’impatto negativo di fitosanitari su api e ambiente. In Italia diversi studi ne forniscono l’evidenza, come riportato in alcune pubblicazioni di Legambiente e in nostri recenti articoli. Anche in Francia un recente studio analizza in modo specifico l’impatto che il Boscalid -principio attivo presente su alcuni fungicidi – ha sulle api e in particolare sugli effetti riproduttivi delle regine
di Enrico Pasini
Tempo di fioriture, di colori che si riaccendono, di coltivazioni che ci si auspica siano ricche e sane. Eppure, sulle nostra tavole arrivano spesso cibi che al di là dell’aspetto invitante racchiudono piccoli o grandi segreti con i quali non si vuole fare i conti. Eppure, il genere umano dovrebbe essere in grado di analizzare, comprendere, affrontare e risolvere quei piccoli grandi segreti, non solo per sé stesso ma anche per le nostre amiche api. Proviamo, quindi, ad analizzare- prima di concludere con lo studio citato in apertura – alcuni documenti e ricerche. E iniziamo con il dossier(1) Stop pesticidi pubblicato da Legambiente nel 2019. Leggiamo una notizia positiva: “solo 1,3% i campioni alimentari fuorilegge”. Ma non esultiamo anzitempo: “il 34% dei campioni regolari è contaminato da uno o più residui di fungicidi e insetticidi: il record è di un campione di peperone con 25 residui”. L’occasione della presentazione è il convegno sull’Agricoltura libera da pesticidi. “Fungicidi e insetticidi utilizzati in agricoltura; se li conosci, sei libero di evitarli? Forse no. Perché non si vedono e non si sentono”. riporta il dossier. L’incognita, il “segreto” sta nel fatto che troppo spesso sono lì, pur se il nostro Paese abbia adottato un Piano d’Azione Nazionale che mira a una sensibile riduzione del rischio associato ai pesticidi per la tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente. I più gettonati?: Boscalid, Chlorpyrifos, Fludioxonil, Metalaxil, Imidacloprid, Captan, Cyprodinil. Il dossier di Legambiente evidenzia “come al di là del 61% dei campioni analizzati risulti regolare e privo di residui di pesticidi” occorra mantener alta la guardia su quanti e quali residui di prodotti fitosanitari si possono rintracciare negli alimenti
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L’articolo è stato pubblicato su Apinsieme, Maggio 2023. Qui di seguito la versione integrale in pdf. Vuoi sostenere Apinsieme? Abbonati