Ci accingiamo ad immergerci in un patrimonio di biodiversità dove sono esaltati i sensi. Come? annusando le essenze una volta soffocate da decenni di incuria e abbandono, gratificando la vista con il melange di tinte o esercitando l’udito nel cogliere trilli e ronzii. Dove? Nel Parco di Villa Gregoriana, Tivoli, uno dei Beni affidati in concessione al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano)
di Enrico Pasini
Stiamo per entrare in uno dei Beni che il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, da anni ha strappato all’incuria e all’oblio restituendoli alla fruizione dei cittadini, garantendo integrità e valorizzazione del prezioso patrimonio storico, culturale, naturalistico di cui l’Italia è ricca. Apinsieme vi ha già parlato nel numero di maggio (articolo a firma Luca Tufano) di uno di questi Beni, il Monastero di Torba in provincia di Varese). Oggi, alle porte di Roma, a Tivoli, è la volta di Villa Gregoriana con il suo Parco che presenta un percorso naturalistico di circa due ore dove occhio e cuore spaziano tra grotte, Grande Cascata, con un salto di oltre 100 metri e cascatelle (sotto templi di Vesta e della Sibilla Albunea), panorami mozzafiato, templi e altre vestigia romane e un tesoro botanico costituito da settantaquattro specie arboree.
È in questo Bene – affidato dal 2002 in Concessione al FAI dall’Agenzia del Demanio – che ci accingiamo ad immergerci in un patrimonio di biodiversità dove sono esaltati i sensi: annusiamo le essenze una volta soffocate da decenni di incuria e abbandono, gratifichiamo la vista con il melange di tinte, esercitiamo l’udito nel cogliere trilli e ronzii provenienti da rami o fioriture. All’ingresso di Villa Gregoriana ho appuntamento con Andrea Mengassini, biologo e apicoltore. Con lui ci addentreremo nelle meraviglie dell’interazione tra in-setti e specie vegetali,
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L’articolo è stato pubblicato su Apinsieme, Luglio_Agosto 2023. Qui di seguito la versione integrale in pdf. Vuoi sostenere Apinsieme? Abbonati