Inquinamento: impatto negativo sugli impollinatori

L’inquinamento atmosferico ha un impatto negativo rilevante sugli impollinatori? Impoverisce i pascoli floreali? Due studi inglesi del 2022 (1) e 2023 (2) ci forniscono evidenze preoccupanti che confermano il lavoro dei ricercatori o degli scienziati

a cura di Enrico Pasini

A pagina 38 di questo numero il ricco articolo – per foto e contenuti a firma Morosin, Gnesotto, Semenzin – magnifica l’importante servizio di impollinazione che le nostre amiche api (e non solo loro) svolgono per la collettività. Ma cosa succede in presenza di inquinamento atmosferico? E come questo fenomeno, provocato dall’uomo, altera (e nuoce) l’impollinazione. Che l’inquinamento atmosferico avesse un impatto negativo rilevante sugli impollinatori (per numero e per attività) è qualcosa che nell’accezione corrente e nel senso comune è di dominio pubblico. Due studi condotti nel 2022 e nel 2023 dalla Università di Reading, dal Centro britannico per l’ecologia e l’idrologia (UKCEH) e dall’Università di Birmingham, il primo studio, e il secondo studio con ulteriore contributo delle Università di Surrey e Queensland meridionale, forniscono elementi scientifici che rafforzano le nostre preoccupazioni. Infatti, se nel primo studio (1) ci si è soffermati su come i comuni inquinanti atmosferici potrebbero ridurre i servizi di impollinazione forniti dagli insetti impedendo ad api e farfalle di annusare raccolti e fiori, nel secondo studio (2) troviamo in evidenza la scoperta che l’ozono modifica sostanzialmente la dimensione e il profumo dei pennacchi di odori floreali. La capacità delle api di riconoscere gli odori scende fino al 90%, e questo già a pochi metri di distanza. Lo studio, il primo a osservare un impatto negativo dei comuni inquinanti atmosferici sull’impollinazione nell’ambiente naturale, ha effettuato analisi e rilievi a livello del suolo, comprendendo scarichi diesel e ozono, e estendendosi sia in ambienti urbani che rurali. Risultati drammatici! In questi ambienti, fino al 70% in meno di impollinatori, fino al 90% in meno di visite ai fiori e una riduzione complessiva dell’impollinazione fino al 31% nelle piante testate quando erano presenti gli inquinanti, ma ancora a livelli inferiori agli attuali standard di qualità dell’aria. La peculiarità dello studio è che gli impatti riscontrati sul campo sono stati molto più drammatici delle previsioni, hanno rilevato i ricercatori. E anche gli odori floreali – che tanto inebriano il nostro olfatto e…

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L’articolo è stato pubblicato su Apinsieme, Ottobre 2023. Qui di seguito la versione integrale in pdf. Vuoi sostenere Apinsieme? Abbonati

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